Addio a Ulisse
Fumetto, teatro, canzone.
Un poeta, Omero redivivo, si aggira come un mendicante per la stazione della metropolitana di una qualsiasi città moderna e cerca qualcuno disposto ad ascoltare il suo canto. Il mito classico dell’Odissea rivive nelle vicende della sua vita e nelle donne che lo hanno amato e che lui ha abbandonato. Il poeta si identifica con la figura di Ulisse e pensa di essere condannato a ripetere il suo destino: un viaggio perpetuo, il cui unico approdo è il naufragio e la perdita di se stessi. Ulisse diventa Nessuno, e ciò che resta è solo la poesia. Il tema dell’opera è in sostanza il rapporto fra il mito omerico e la vita di un uomo.
Addio a Ulisse, un fumetto che nasce dalla sceneggiatura di un’opera di teatro canzone, prova a seguire una strada diversa, non filologica ma poetica. L’intuizione dell’autore, Giovanni dell’Olivo, è mettere dietro la maschera un volto umano. Quello di un nuovo Omero, a noi contemporaneo, che canta il mito di Ulisse per raccontarci in realtà la storia della sua vita.
È soprattutto una storia di addii. Anche il poeta, come Ulisse, è condannato a un eterno vagabondaggio, e ad abbandonare tutti coloro che lo amano. Le donne in carne e ossa da lui incontrate si trasfigurano, assumono i connotati di creature soprannaturali, sotto i nomi di Calipso, Circe, Nausicaa, Penelope. Il mito appare come trasposizione di una vicenda umana, che a sua volta si presenta come nuova messa in scena del mito. È in questo cortocircuito fra simbolo culturale e storia personale che vive la poesia di Addio a Ulisse.
L’alternanza dei due piani trova una rappresentazione grafica efficace nei disegni di Mauro Moretti, che utilizza palettes di tonalità diverse per distinguerli: il mito ha colori ricchi e vivaci, atti a esprimere un mondo di fantasia, mentre la vita quotidiana è rappresentata in sfumature blu e grigie, tristi e opprimenti. Il poeta è stato abbandonato a sua volta: non è ormai altro che un vecchio clochard che chiede l’elemosina in metropolitana e cerca inutilmente di farsi ascoltare dai passanti. Il destino oscuro che condivide con Ulisse si è avverato: egli è diventato Nessuno. Torna a essere qualcuno solo quando indossa la maschera dell’aedo, e riprende il suo canto. Non c’è altro senso, altro scopo possibile in una vita passata sempre a fuggire dagli altri e da se stessi.
Per questo la lettura del fumetto, idealmente, sarebbe da affiancare all’ascolto dell’album che raccoglie le canzoni dello spettacolo. I testi delle canzoni che accompagnano la narrazione sono gli unici momenti di pausa nel vagare infinito di Ulisse. In maniera inaspettata, quella più rappresentativa dell’intera opera è forse la prima, con il suo ritornello: Canta canta marinaio più forte.
Lo spettacolo di teatro-canzone Addio a Ulisse ideato dal cantautore veneziano Giovanni dell’Olivo è da lui portato sulle scene assieme al complesso dei Lagunaria.
I meravigliosi disegni di Mauro Moretti, che ha all’attivo collaborazioni con Mondadori e con Roberto Vecchioni, corrispondono, con poche aggiunte, alle tavole che sono parte integrante dello spettacolo originale. L’album musicale è distribuito da Alfa Music. Il fumetto, nato da un’idea di Stefano Angelo e Mauro Moretti, è acquistabile su Amazon.
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:: L’album Addio a Ulisse si può ascoltare su Spotify ::
Recensione a cura di Federica Zani